2012/12/14

1972/12/14: La cronaca della seconda EVA lunare e l'inizio della terza e ultima su il quotidiano "Il Giorno"

Il resoconto della seconda attività lunare di Cernan e Schmitt e l'inizio della terza a pagina 6 del quotidiano "Il Giorno" di giovedì 14 dicembre 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

APOLLO UN'ALTRA GIORNATA DI PROFICUO LAVORO: FORSE SCOPERTE LE PROVE DELL'ORIGINE VULCANICA DELLA LUNA

Trovate dagli astronauti alcune rocce arrugginite

HOUSTON, 13 dicembre. La missione Apollo 17 ha forse raggiunto uno dei risultati scientifici più importanti dell'intero programma nel corso della seconda "passeggiata" di Cernan e Schmitt, conclusasi stamattina alle 8,02 ora italiana. Lungo la strada verso il Massiccio del Sud, dove milioni di anni fa precipitò una gigantesca frana. Cernan d'improvviso si è accorto che molte rocce erano di un bel colore arancio. E' stata una specie di rivincita nei confronti di Schmitt, il geologo, che ieri aveva monopolizzato l'attenzione grazie alla sua preparazione scientifica che gli consente osservazioni di grande precisione e acutezza. Schmitt, richiamato dal compagno, è andato a vedere, ha prelevato un campione con un trapano elettrico. Eccitatissimo ha cominciato un serrato colloquio con gli altri geologi presenti al Centro di controllo di Houston, in particolare Faruk el-Baz e Robin Brett. Detto in poche parole, esiste la possibilità che il colore delle rocce sia dovuto a ossido di ferro, cioè a ruggine. Ruggine che potrebbe essere stata originata, per esempio, da una "fumarola", un soffione, che buttava vapor d'acqua ricco di ossido di carbonio e di composti ossigenanti di zolfo. Se l'ipotesi dovesse essere confermata, si raggiungerebbe una prova clamorosa dell'origine vulcanica del nostro satellite e quindi si "cancellerebbe" l'altra ipotesi, di una Luna costituita da detriti spaziali freddi e inerti privi di qualunque attività.

-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------


Telegrammi LUNA

HOUSTON, 13 dicembre. Conclusa stamattina alle 8,02 la loro seconda passeggiata lunare, Cernan e Schmitt sono tornati a uscire dal "Challenger" alle 23,32 per la terza e ultima esplorazione che li porta verso il Massiccio del Nord, mentre nella precedente avevano esplorato la zona del Massiccio del Sud. Qui di seguito i momenti salienti della seconda uscita e della prima parte della terza.

Seconda uscita

ORE 3,20 - Gli astronauti sono fuori dalle 0,48. Adesso fanno la prima fermata della seconda uscita. Hanno individuato una formazione di rocce color grigio-blu e ne raccolgono campioni. A un certo punto spostano con facilità (sulla Luna la gravità è soltanto un sesto di quella sulla Terra) un grosso masso per prendere un sasso che sporgeva da sotto. Queste sono forse le rocce più antiche finora trovate.

Il ballerino

ORE 3,30 - Cernan casca a terra tre volte di seguito nel tentativo di recuperare il suo martello da geologo e il sacco nel quale si mettono i campioni prelevati. Alla quarta volta evita la caduta con una specie di passo di danza alquanto elegante, con una gamba a terra e l'altra alzata in orizzontale (ma deve anche appoggiare un braccio a terra). Riceve molti complimenti dal controllo di Houston. Anche per tornare sul seggiolino della jeep si produce in un volteggio. 

"Non siamo soli"

ORE 4,45 - Cernan dice rivolto a Schmitt: "Quasi non si ha l'impressione di essere noi due soli, qui. Forse si fatica a misurare le distanza perché è tutto nero e grigio, non ci sono colori. Ma questa bagnarola (la Jeep) è magnifica". E Schmitt di rimando: "Oh, guarda, abbiamo incrociato le tracce di qualcun altro". Cernan (sembra il comico che sgrida la "spalla"): "Ma va, ho fatto una curva larga e abbiamo incrociato le nostre tracce".

L'attimo culminante

ORE 5,20 - E' il momento più importante della passeggiata e forse di tutta la missione. Cernan: "Ehi, guarda, rocce arancione". Schmitt: "Sta fermo, non ti muovere fino a quando arrivo a vedere... Non ti muovere... E' davvero arancione... Come l'ossido nel deserto... Son sicuro che la vedete in TV colore... Credo che siamo cascati su una di quelle cose che bisognerà rivedere, Houston". Sono le rocce che potrebbero dare la prova di una formazione vulcanica della Luna. Alle 5,53 si interrompe il contatto televisivo e Cernan e Schmitt ripartono per la base.

Brutta sorpresa

ORE 8,02 - Gli astronauti rientrano nel modulo lunare. Li attende una sorpresa alquanto noiosa. La pressione dentro la cabina è quasi doppia di quanto dovrebbe essere. Rapidi consulti con il controllo di Houston e alla fine tutto si aggiusta con la chiusura di una delle due valvole che regolano l'afflusso dell'ossigeno. Ne basta una a mantenere la pressione giusta. Soltanto dopo aver sistemato tutto gli astronauti possono andare a riposare.

La terza uscita

ORE 23,32 - Cernan e Schmitt escono per la terza e ultima volta dal modulo lunare. Devono compiere 13 chilometri sulla jeep per esplorare una zona montuosa alta fino a 2100 metri. "E' bellissimo qua fuori oggi, al Taurus-Littrow", ha esclamato Cernan che un momento prima, quando Schmitt, ancora sul modulo, gli passava il sacco per raccogliere i campioni di rocce aveva detto: "Riecco Babbo Natale".

Un'altra frana

ORE 1,20 (14 dicembre) - Percorsi sulla Jeep elettrica tre chilometri e 600 metri, gli astronauti arrivano alla stazione numero 6, ai piedi del Massiccio del Nord. Entra in funzione la telecamera della vettura. E' un vero campo di pietre. Ci sono grossi massi a mezza costa, resti di una frana, come al Massiccio del Sud. Poi un nuovo momento di entusiasmo: è stato trovato un nuovo blocco grigio-blu che agli astronauti pare cristallino. Ne prelevano diversi campioni, staccandoli con il martello. La telecamera fa una panoramica e mostra dei massi grandi due o tre volte gli astronauti. Cernan a Schmitt: "Immagina ad essere qui un momento prima che questo sasso rotolasse in basso...".