2012/12/11

1972/12/11: La cronaca dell'ingresso in orbita lunare e i preparativi per l'allunaggio su "Stampa Sera"

A pagina 3 del quotidiano "Stampa Sera" di lunedì 11 dicembre 1972 la cronaca dell'ingresso in orbita e i preparativi per la discesa sulla Luna di Cernan e Schmitt (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

APOLLO 17 HA COMPIUTO IL VIAGGIO DI ANDATA

E stasera sulla Luna

In questo secolo probabilmente l'uomo non ritornerà sul satellite - Nella serata di ieri l'astronave è entrata nell'orbita lunare; alle 20,43 di oggi incomincerà la discesa del modulo "Challenger" mentre la cabina-madre "America" resterà nello spazio - Manovra rischiosa, tra i picchi della valle di Littrow-Taurus (che poi Cernan e Schmitt esploreranno sul vicolo "rover")

(Dal nostro corrispondente) New York, 10 dicembre. l'Apollo 17 è in orbita intorno alla Luna, e domani, alle 20,43 italiane, il modulo "Challenger" (sfidante) incomincerà la discesa sul satellite naturale della Terra. La manovra d'allunaggio durerà dodici minuti: saranno i 12 minuti di maggiore suspense di tutta la missione e forse di tutto il programma. Un piccolo errore, infatti, basterebbe a scagliare la navicella contro i picchi che circondano la valle di Littrow-Taurus. L'obiettivo dell'Apollo 17 non solo è il più a Oriente degli sbarchi lunari finora compiuti ma è anche il più rischioso.

La sveglia

Al centro spaziale di Houston, nel Texas, fervono i preparativi per la grande giornata. Gli astronauti debbono svegliarsi domani (in Italia saranno le 13,37). Il comandante Cernan e il geologo Schmitt entreranno nel modulo, e dopo aver eseguito i necessari controlli si staccheranno dalla cabina-madre America. Per un breve periodo, intorno alle 20 italiane, le due astronavi scompariranno nel cosiddetto campo di radiovisibilità, rimarranno cioè nascoste dietro la Luna. Poi, il centro di Houston ristabilirà i collegamenti.

Negli Stati Uniti l'atmosfera è di ansiosa attesa. Questa è l'ultima e più importante missione lunare. Forse in questo secolo nessun altro uomo metterà piede sul satellite della Terra. La Nasa vuole perciò che sia ricordata come la missione dei primati: la più lunga (quasi 13 giorni), con la maggiore permanenza sulla Luna (75 ore), con il maggior percorso dell'automobile "Rover" (37 chilometri), con il bottino scientifico più rilevante, si spera (pietre di oltre 4 milioni e mezzo di anni), con la discesa sulla Luna per la prima volta di uno scienziato (Schmitt), con la prima partenza di notte, anche se un "computer" allarmista ha causato 2 ore e 40' di ritardo.

Sia a bordo dell'Apollo 17 sia a Houston regna il buon umore: Sabato, tutti gli Stati Uniti hanno riso al duro sonno del pilota Evans. Da Houston hanno impiegato un'ora a svegliarlo: una sveglia ha suonato l'allarme, a turno alcuni tecnici si sono alternati al microfono, hanno suonato un disco invano. Finalmente, quando i familiari degli astronauti incominciavano a dar segni di preoccupazione, Evans, si è scosso al fischio lacerante di una sirena. "Stavamo per controllare il battito dei vostri cuori, sembravate morti". lo hanno rimproverato da Houston. "Ho perso la cuffia della radio", ha spiegato Evans.

Il più vivace pare Schmitt, il trentasettenne geologo di Harvard, scapolo, e nominato da una associazione femminile "il miglior partito del Paese". Schmitt scherza continuamente: "A bordo c'è un solo problema: tenere sveglio Evans", ha annunciato ieri. Lavora sodo: dal momento del lancio ha fornito ininterrotte descrizioni delle condizioni atmosferiche, delle stelle, della Luna. Ha momenti romantici: "Ci vorrebbe un poeta - ha detto - per descrivere quella fragile sfera che è la nostra Terra". Schmitt sembra essersi convinto che l'Africa e il Sudamerica fossero un tempo uniti, e si siano staccati: "Dall'alto danno questa impressione".

Sulla "rover"

Anche il comandante Cernan, di 38 anni, il veterano della "Gemini" e dell'Apollo 10, ha contribuito a conferire alla missione una speciale dimensione umana. All'interno dei caschi trasparenti per le "passeggiate" sulla Luna ha fatto inserire una sostanza di plastica ruvida "contro cui grattarsi il naso se prude". Sarà lui a operare la televisione montata sulla "Rover", quella che porterà lo spazio a colori nelle case americane (per la prima volta, non ci sarà una telecamera a immortalare il sesto sbarco umano sulla Luna).

Questo buon umore, per gli astronauti e il centro spaziale di Houston, è un abito mentale, una forma di efficienza. Lo hanno dimostrato ieri, nella fase di avvicinamento al satellite terrestre. Gli astronauti si sono svegliati da soli, alle 12,53, ore italiane, hanno consumato una frugale colazione, hanno accertato d'essere su una traiettoria perfetta, rinunciando alla prevista correzione, hanno attivato l'apparato cinematografico e fotografico esterno, e hanno incominciato a descrivere la Luna.

"A causa dell'angolazione dell'Apollo 17 non riuscivamo a vederla prima - ha affermato Cernan. - E' uno spettacolo che leva il fiato". Il comandante ha continuato a parlare finché, ad un certo punto, l'astronave è uscita dal campo di radiovisibilità. Alle 20,48 italiane, Evans ha acceso il motore principale: per 6 minuti e mezzo esso è rimasto in azione, inserendo l'Apollo 17 in orbita. Houston ha ristabilito i collegamenti alle 21,10 e ventun minuti più tardi il terzo stadio del razzo Saturno, staccatosi, è precipitato sulla superficie selenica. Scroscianti applausi, di prammatica in questo frangente, si sono levati da Houston. 

I progressi

A differenza di tutte le altre precedenti missioni, in questa il passaggio dall'orbita lunare "alta" (196 miglia di massimo, 59 di minimo) a quella "bassa" (59 miglia di massimo, 17 di minimo) è avvenuto in due tempi. Ciò è stato reso necessario dalla collocazione geografica di Littrow-Taurus, molto ad Oriente. Il cambiamento di orbita avviene dietro la Luna: se il motore bruciasse troppo a lungo, l'astronave correrebbe il pericolo di precipitare. Quando l'obiettivo è a Occidente, il centro di Houston ha circa 20 minuti di radiovisibilità prima di un eventuale incidente, in questo caso ne avrebbe avuti solo 10. Operando in due tempi, s'è assicurato due intervalli di 13 e 15 minuti rispettivamente. 

L'orgoglio del programma Apollo si rispecchia anche in questi progressi tecnici. Ha dichiarato uno dei dirigenti della Nasa, Christopher Kraft: "Chi avrebbe immaginato nel '57, al lancio del primo Sputnik, che noi avremmo conquistato la Luna entro 12 anni, e che nei tre anni e mezzo successivi avremmo risolto praticamente qualsiasi problema che può presentarsi a un'astronave nello spazio?". Ha aggiunto un secondo dirigente, Robert Gilruth: "Oggi l'Apollo è la più meravigliosa macchina da trasporto mai costruita: ma fra due o tre decenni farà la figura del primo aereo dei fratelli Wright rispetto al Jumbo o ai supersonici".

Ancora Kraft ha fatto una predizione. "Posso immaginare il giorno in cui astronavi con centinaia di persone a bordo, mille forse, partiranno per colonizzare il suolo di un altro sistema solare. E quel giorno la cosa non sembrerà molto diversa di quanto sembrasse agli americani di due secoli fa aprire nuove frontiere nel Far West". Il tedesco Von Braun, il "padre" delle V2 e dell'Apollo, ha messo in rilievo che l'uomo, prima, aprirà probabilmente delle basi sulla Luna "simili a quelle dell'Antartico".

Il programma nel suo insieme è costato 26 miliardi e mezzo di dollari, l'Apollo 17 ne è costato mezzo. Al Congresso, queste spese hanno suscitato proteste. Ma gli Stati Uniti hanno investito ben di più nella guerra del Vietnam: 110 miliardi di dollari in aiuti militari, almeno altrettanti in aiuti economici. E dal programma spaziale sono nate 20 mila industrie. I computers hanno tratto il massimo impulso, si sono sviluppate importanti applicazioni pratiche. E' sorta anche, e non va dimenticata, la collaborazione con l'Urss.

Nuove imprese 

Dopo l'Apollo 17, l'uomo non abbandonerà la Luna. Seguirà un diverso ordine di precedenza: cercherà di risolvere molti dei problemi che affliggono la Terra, dalla crisi urbana all'attacco all'ambiente naturale. Ma nel contempo, si preparerà a nuove imprese spaziali. L'anno venturo, per esempio, la Nasa sperimenterà tre Skylab o laboratori del cielo, cioè tre stazioni orbitanti terrestri. A intervalli di tre mesi, esse verranno abitate prima per 28 giorni poi per 56 da un equipaggio di tre uomini. E intanto la "Rockwell" costruirà il "Shuttle" (navetta) per l'andata e ritorno da essi con 12 persone a bordo, termine di consegna il '78-'79.

Nel 1975 si agganceranno le prime Soyuz sovietiche e primi Apollo americani. Potrebbe essere l'inizio di una meravigliosa avventura dell'umanità unita tra le stelle. Come ha dichiarato lo storico Schlesinger, il nostro secolo "verrà ricordato come quello in cui ci staccammo dalla Terra".   (Ennio Caretto)