2012/12/20

1972/12/20: La conclusione del volo di Cernan, Schmitt e Evans e del programma lunare Apollo sul quotidiano "La Stampa"

Il felice rientro degli astronauti di Apollo 17 sulla prima pagina del quotidiano "La Stampa" di mercoledì 20 dicembre 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
La cronaca delle ultime ore nello spazio e il ritorno sulla Terra di Cernan, Evans e Schmitt a pagina 11 de "La Stampa" di mercoledì 20 dicembre 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

TERMINA CON APOLLO 17, IL PROGRAMMA LUNARE

L'ultimo "splashdown"

La navicella con Cernan, Schmitt e Evans è apparsa nel cielo del Pacifico, a sud-est di Samoa, in perfetto orario: agganciata ai tre paracadute, splendeva nel gran sole del tropico - A meno di 1700 metri attendeva la portaerei "Ticonderoga" - Conclusione trionfale del viaggio esplorativo più ricco di risultati

(Dal nostro corrispondente) New York, 19 dicembre. L'ultimo Apollo è ritornato a Terra. Alle 14,24 di oggi (le 20,24 in Italia), i tre paracadute gonfiati dal vento, la cabina di comando è scesa, a 35 chilometri l'ora, nell'Oceano Pacifico. Elicotteri, canotti pneumatici e la portaerei "Ticonderoga" attendevano a meno di 1700 metri di distanza. Il comandante Cernan, il geologo Schmitt e il pilota Evans si sono affacciati sulle acque calme agitando festosamente le braccia. "Che bella giornata per rientrare a casa!" ha esclamato Cernan. L'ammaraggio è stato seguito alla televisione a colori da quasi metà del Paese. E' stata una conclusione trionfale per la prima èra dello spazio. 
La manovra di discesa è incominciata stamane con la necessaria correzione di rotta che deve consentire alla navicella (e non ha mai fallito) di imboccare il cosiddetto "corridoio di rientro" nell'atmosfera. Il momento cruciale è giunto alle 14,11, quando la cabina di comando America s'è gettata verso l'Oceano alla terrificante velocità di 40 mila chilometri all'ora, trasformandosi in una palla di fuoco a causa dell'attrito. "Le condizioni per il vostro recupero sono ideali" ha detto il centro spaziale di Houston, prima di perdere i contatti radiofonici per i previsti tre minuti. Poco dopo, da bordo della Ticonderoga hanno avvertito che il radar segnalava già il passaggio dei tre astronauti a breve distanza.
Quando si sono ristabiliti i contatti, s'è sentita la voce di Evans: "Che spettacolo meraviglioso. Stiamo scendendo come una bomba. Tutto è a posto". Houston ha risposto: "Centrerete quasi il bersaglio. Complimenti per la perfetta manovra". A 3000 metri circa, si sono aperti i paracadute, e l'Apollo 17  a frenare. "Eccellente equilibrio - ha esclamato Evans - Ci sentiamo tutti bene, siamo ansiosi di vedervi". La cabina di comando ha toccato l'acqua con cronometrica regolarità. "Tuffo", ha continuato il pilota. "Si può finalmente uscire". I sommozzatori hanno spalancato il portello. "Che luce, che sole", ha commentato Evans.
I tre astronauti hanno indossato una tuta bianca e scarpe da ginnastica, sono stati issati su un elicottero, e hanno raggiunto la Ticonderoga tra gli applausi dell'equipaggio e di numerose personalità politiche, come il senatore Goldwater, candidato presidenziale repubblicano alle elezioni del'64. Dopo una buona cena e una notte di riposo partiranno in aereo per Samoa, a 650 chilometri circa a nord-ovest. Giovedì mattina saranno già al centro spaziale di Houston, dove scienziati e tecnici li attendono con impazienza. Dopo due giorni di esami e di discussioni, torneranno alle famiglie per il Natale. Le loro vacanze dureranno due settimane.
Mentre scrivo, il prezioso carico dell'Apollo 17 (è stata la missione più ricca di primati) è già in viaggio per Houston, la "capitale dello spazio". Esso include le pietre e la polvere color arancione di origine vulcanica che i geologi sperano rivelino la esistenza di acqua sulla Luna in epoca relativamente recente: 110 chili circa di minerali taluni dei quali risalgono forse a quattro miliardi e mezzo di anni, le rocce più antiche di tutte quelle mai trovate anche sul nostro pianeta; inoltre tremila fotografie e quattro chilometri di pellicola. A Houston, scienziati e tecnici sono convinti che il carico potrà svelare i molti misteri non solo del nostro satellite, ma dell'intero sistema solare. Ha dichiarato il direttore della Nasa, Fletcher: "Senza dubbio, questa è stata la missione più importante e fruttifera".
Ieri, nella fase finale del viaggio, il comandante Cernan, il geologo Schmitt e il pilota Evans hanno tenuto una conferenza stampa dallo spazio. Schmitt ha detto d'essere convinto che l'Apollo 17 abbia raggiunto tutti i suoi obiettivi: "Cercavamo nella valle Littrow-Taurus le indicazioni sulle diverse età della Luna, e le abbiamo trovate". Schmitt è stato un po' l'eroe dell'impresa. Il primo scienziato a sbarcare sulla Luna (è geologo di professione). Ha sfruttato egregiamente la propria conoscenza, è certo che in futuro i suoi colleghi parteciperanno alle esplorazioni. Ma anche Cernan, il veterano dell'Apollo 10, e il pilota del modulo di comando, Evans, hanno svolto egregiamente i loro compiti.
Per giungere ai risultati d'oggi sono stati necessari undici voli Apollo tra il 1967 ed il 1972 (solo sei dei quali hanno portato uomini sulla superficie lunare a partire dal glorioso Apollo 11 il 20 luglio 1969), 33 astronauti, ottanta ore e 35 minuti trascorse da dodici uomini sulla superficie lunare, 104 giorni, 5 ore e 2 minuti di vita umana nello spazio ed una catena di viaggi spaziali lunga oltre 29 milioni di chilometri.
Il presidente Nixon ha voluto congratularsi di persona coi tre astronauti, e dall'Unione Sovietica sono arrivati telegrammi. Fletcher ha così riassunto i sentimenti comuni: "Si chiude un'epoca, ma se ne apre un'altra. L'obiettivo fissato da Kennedy nel '61 è ormai superato. L'anno venturo sperimenteremo le piattaforme orbitanti, o stazioni spaziali vicino alla Terra. Nel'75, avrà inizio la collaborazione coi sovietici, si compirà un aggancio in orbita della Soyuz e dell'Apollo. 
Sono persuaso che, se la collaborazione si svilupperà, l'uomo riuscirà a conquistare anche pianeti come Marte. Ma è necessario unire le nostre risorse: divisi, è impossibile.   (Ennio Caretto)

2012/12/19

1972/12/19 20:24 IT (14:24 HO): Con un perfetto "splashdown" nell'Oceano Pacifico di Apollo 17 si chiude lo straordinario programma lunare americano

Martedì 19 dicembre 1972. La grande avventura cosmica di Eugene Cernan, Ronald Evans e Harrison Schmitt si avvia alla conclusione. Oggi non è solo la loro ultima giornata nello spazio, ma anche l'ultimo giorno di un equipaggio umano che ritorna sulla Terra dopo una esaltante esplorazione lunare.

Le ultime ore nello spazio per i tre di Apollo 17 sono tranquille. La sera prima, poco prima della mezzanotte ora italiana, Cernan, Evans e Schmitt in collegamento televisivo con il nostro pianeta hanno risposto alle domande di alcuni giornalisti della carta stampata e dei mezzi radiotelevisivi americani durante una breve conferenza stampa. I tre astronauti, in particolare Cernan e Schmitt, si sono dichiarati soddisfatti dell'esperienza lunare vissuta e sono sicuri che la loro esplorazione, ultima per il genere umano in questo secolo, porterà una maggiore conoscenza del Satellite naturale della Terra e dell'intero Sistema Solare.

Dopo la sveglia data a suon di musica dalla squadra dei tecnici che controllano il volo a Houston, e dopo aver consumato l'ultima colazione spaziale, i tre astronauti rimettono ordine all'interno del Modulo di Comando in previsione del prossimo rientro nell'atmosfera: la Terra è sempre più vicina.

Il comandante di Apollo 17 Eugene Cernan fotografato durante il viaggio di ritorno verso la Terra (foto AP17-AS17-162-24035, scansione JSC).
Il pilota del Modulo di Comando Ronald Evans (foto AP17-AS17-162-24043, scansione JSC).
Il primo e finora unico scienziato-geologo ad esplorare un corpo celeste al di fuori della Terra, Harrison Schmitt (foto AP17-AS17-163-24126, scansione JSC).
Gli ultimi umani ad aver calcato la superficie della Luna per questo XX° secolo, rispettivamente l'undicesimo (Eugene Cernan, a sinistra nella foto) e il dodicesimo (Harrison Schmitt, a destra), fotografati dal terzo componente dell'equipaggio, Ronald Evans (foto AP17-AS17-16324149, scansione JSC).

In prossimità del nostro pianeta, alle 19:56 ora italiana, a circa quindici minuti dall'ingresso nell'atmosfera, viene sganciato il Modulo di Servizio. La capsula Apollo con il suo prezioso carico, tre uomini e più di 110 chilogrammi di Luna, unico elemento della gigantesca struttura staccatasi la notte del 7 dicembre dalla rampa di lancio 39-A, viene ora predisposta per l'infernale tuffo nell'atmosfera terrestre.

Alle 20:11 italiane, le quattro e undici del pomeriggio a Houston, il Modulo di Comando "America" da un'altezza di 120 chilometri inizia la discesa attraverso gli strati più alti dell'atmosfera alla straordinaria velocità di 39.000 chilometri orari, sopportando una temperatura oltre i 2.700°C. A questo punto ha inizio il drammatico ed emozionante silenzio radio, il cosiddetto "blackout", a causa della ionizzazione dell'atmosfera prodotta dall'attrito tra la capsula Apollo e l'aria, che impedisce ogni forma di comunicazione tra i tre dell'Apollo e gli uomini della base di controllo sulla Terra. Nonostante sia il nono "ritorno a casa" di una capsula Apollo dalla Luna questa operazione rimane tra le più delicate dell'intero volo: l'ingresso nel "corridoio di rientro" deve avvenire esattamente in un dato punto, con un determinato assetto ed un preciso angolo di discesa. Arrivando con un angolo più ampio del previsto, il veicolo non resisterebbe alle fortissime forze aerodinamiche che lo contrastano e finirebbe con il disintegrarsi; giungendo con un angolo di discesa minore, invece, potrebbe rimbalzare negli strati esterni dell'atmosfera e trovarsi respinto nello spazio per poi perdersi nell'infinito.

Nella raffigurazione della NASA le due fasi cruciali che precedono l'ammaraggio nel Pacifico di Apollo 17: il distacco dal Modulo di Servizio (in alto) e il tuffo nell'atmosfera della capsula Apollo.

Quando le lancette dell'orologio in Italia segnano le 20:15 giunge finalmente nelle cuffie dei tecnici di Houston la voce del comandante Cernan: "Ragazzi, è una bellissima giornata per rientrare a casa". Sono trascorsi poco meno di quattro minuti dall'interruzione dei collegamenti radio tra la Terra e "America". Un'interminabile applauso nella grande sala del Centro di Controllo a Houston pone fine agli ultimi minuti di "suspense" della ventisettesima esperienza della NASA nello spazio.  

Le principali reti televisive e radio di tutti i continenti sono collegate in diretta per seguire la fase finale della missione dei tre astronauti di Apollo 17 ma anche dell'intero programma lunare americano. In Italia gli ultimi momenti del viaggio di Cernan, Evans e Schmitt vengono trasmessi con una edizione straordinaria poco prima dell'edizione serale del Telegiornale delle venti e trenta, commentate dai giornalisti Tito Stagno, in studio a Roma, e Jas Gawronski da New York.

Alle 20:19 si aprono i piccoli paracadute frenanti seguiti un minuto dopo dai grandi paracadute principali che depositano con un perfetto e spettacolare "splashdown" alle 20:24 ora italiana, le 14:24 in Texas, nell'Oceano Pacifico a pochi chilometri dalla portaerei di recupero, la "Ticonderoga", la capsula Apollo con a bordo gli ultimi esseri umani a toccare e portare a casa un po' di Luna in questo XX° secolo.

Foto AP17-AS17-S72-55830, scansione di J.L. Pickering.
Foto AP17-AS17-S72-55834.
Foto AP17-AS17S72-55837, scansione di J.L. Pickering.

Alle 20:54 italiane gli uomini-rana che hanno raggiunto la capsula, dopo essersi tuffati dagli elicotteri della squadra di soccorso, aprono il portello di "America". Cernan, Evans e Schmitt al termine del loro straordinario viaggio della durata di dodici giorni, tredici ore e 52 minuti al di fuori del pianeta Terra possono finalmente riassaporare l'aria pura e fresca del mare.

Mentre a Houston si festeggia la felice conclusione del volo con la classica accensione dei numerosi sigari tra i dirigenti e i tecnici della NASA, non senza qualche rammarico per la conclusione anticipata del programma Apollo, i tre astronauti, a bordo di uno speciale elicottero, raggiungono il ponte della "Ticonderoga", dove ricevono applausi e strette di mano al termine della più produttiva missione lunare umana fin qui compiuta.

Foto AP17-72-H-1559.
Foto AP17-S72-55830.
Il primo ad uscire dalla cabina del Modulo di Comando è lo scienziato-geologo Harrison Schmitt (foto AP17-72-H-1566).
L'uscita del comandante Cernan dal Modulo di Comando "America" (foto AP17-72-H-1570).
Gli astronauti vengono issati a turno su uno speciale verricello a bordo dell'elicottero che li condurrà sulla portaerei (foto AP17-S72-55974, scansione di Hamish Lindsay).
I tre astronauti accolti trionfalmente a bordo della portaerei "Ticonderoga" (foto AP17-S72-55937, scansione di Ed Hengeveld).
Foto AP17-72-HC-907, scansione di Ed Hengeveld.

1972/12/19: Il giorno del ritorno sulla Terra dei tre uomini di Apollo 17 sul quotidiano "La Stampa"

Sulla prima pagina de "La Stampa" di martedì 19 dicembre 1972, nell'articolo di fondo, una riflessione sull'intero programma lunare Apollo (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

DAL '69 DODICI UOMINI SULLA LUNA

Ne valeva la pena?

Il programma Apollo è costato 26 miliardi di dollari, il bilancio annuo di due grandi stati europei - Ma la "cascata" di applicazioni tecnologiche dalla ricerca spaziale ha trasformato la nostra vita d'ogni giorno: nuovi computers e altri apparecchi elettronici, centrali solari, laser per comunicazioni, satelliti per la navigazione e il controllo delle colture agricole, misuratori d'inquinamento, automatismi per gli ospedali, materiali non infiammabili per aerei, ecc. - Galbraith dice: "Gli Apollo hanno cambiato le prospettive dell'uomo nella sua gabbia"

(Dal nostro corrispondente)  New York, 18 dicembre. Il programma Apollo è finito, ed è tempo di bilanci. In tre anni e mezzo, dodici uomini sono sbarcati in sei riprese sulla Luna. Hanno installato cinque laboratori automatici, tuttora funzionanti; hanno percorso, a piedi e sulle rovers, un centinaio di chilometri in ottantadue ore complessive di escursioni; sono tornati a terra con trecentocinquanta chili circa di polvere e di pietre, talune delle quali vecchie di quattro miliardi e mezzo d'anni. Come ha scritto Newsweek, "eccettuato forse il progetto Manhattan per la bomba atomica, il mondo non ha mai assistito ad un'impresa così complessa, pericolosa e controversa". Essa è stata realizzata tramite l'integrazione governo - industria - università, elogiata anche dai primi scienziati cinesi in visita in America. E, grazie ai giornali e alla televisione, è stata vissuta quasi quotidianamente dall'umanità intera.

Il programma Apollo nacque dalla sfida russa nello spazio. Eisenhower rispose al primo Sputnik dell'autunno del '57 con il razzo Saturno e le Mercury, Kennedy al volo di Gagarin della primavera del '61 con le Gemini e le "nuove frontiere della Luna". Il lancio del primo Apollo arrecò lutto alla America: Grissom, White e Chaffee morirono bruciati nella cabina sulla rampa il gennaio del '67. Ma in dieci mesi, tra l'ottobre del '68 e il luglio del '69, gli altri Apollo passarono dalla loro prima orbita terrestre alla conquista del Satellite. Per qualche tempo, la Nasa sognò d'aprire una rotta aereospaziale Terra- Luna-ritorno, e di sbarcare su Marte negli anni Ottanta.

Ragioni economiche, sociali e psicologiche hanno imposto la revisione del programma. Attanagliata dalla crisi del Vietnam e dall'esplosiva espansione tecnologica, l'America ha incominciato a dar segni di stanchezza. Dalle stelle, la sfida è scesa "nella gabbia del nostro pianeta". E' stato adottato un diverso ordine di precedenza. Il bilancio annuo della Nasa, di cinque miliardi e mezzo di dollari nel '67, s'aggira ora sui tre, e il personale è dimezzato. Cancellate le missioni degli Apollo 18 e 19, si pensa di mandare nello spazio esterno solo automatismi. "L'impresa è stata meritevole e gloriosa" ha scritto la Washington Post. "Ma l'America non ne avrebbe tollerata un'altra".

L'animo americano conosce le ispirazioni dei poeti, ma capisce meglio la prosaicità dei businessmen. Anziché di Luna, oggi si parla di ecologia, megalopoli, trasporti, crimine, razzismo, droga. All'entusiasmo dei pionieri subentra il calcolo degli economisti. Il programma Apollo è costato 26 miliardi di dollari, il bilancio annuo di due grandi Stati europei. I dodici astronauti hanno abbandonato sul satellite strumenti ed apparecchi inutilizzabili per 600 milioni di dollari, sei volte la spesa annua della lotta contro il cancro. L'America si chiede se ne valeva la pena, o, come ha detto il U. S. News and World Report, se "i proventi delle tasse non potevano essere impiegati meglio". E' la stessa domanda che si rivolge sul Vietnam, che è costato però 260 miliardi di dollari, senza tener conto "dei sacrifici di spirito e di carne", come li chiame Galbraith.

Ne valeva la pena? "Non fraintendiamo il senso né sottovalutiamo la portata di ciò a cui abbiamo assistito" ha dichiarato il presidente Nixon, l'artefice della revisione. "Pochi eventi hanno segnato con tanta chiarezza il passaggio della storia da un'epoca all'altra... Oggi, sulla Terra come nello spazio, nuove opportunità ci si offrono per il miglioramento della vita". "Come homo occonomicus" ha aggiunto lo storico Schlesinger "debbo ammettere che una revisione era necessaria. Ma il sentimento insiste che è stata la più grande impresa dell'umanità". Conclude James Fletcher, il direttore della Nasa: "Dobbiamo, possiamo dimostrare che il programma ha apportato e apporterà enormi benefici alla società, all'industria, alla scienza, che non s'è trattato d'una stravaganza dell'establishment, un progetto militare a scapito di bisogni più urgenti".

Il decennio degli Apollo ha visto il fall out o cascata di applicazioni pratiche più spettacolare della storia. Esse hanno contribuito alla nascita di ventimila piccole, medie e grandi industrie. Con la miniaturizzazione, hanno promosso la rivoluzione elettronica, facendo dei computers un business da 9 miliardi di dollari annui e le arterie dell'economia. Hanno permesso all'America di produrre l'ottanta per cento degli aerei civili nel mondo. Hanno favorito la rivoluzione energetica, suggerendo la costruzione di "centrali solari" in orbita e di "fattorie solari" sulla Terra. Hanno fornito l'attrezzatura per una facile estrazione di minerali e cibo anche dal mare. Hanno modificato il concetto di management e di produttività. Il loro metodo di system analysis viene usato per la soluzione di molti problemi persino nel governo.

Sull'esperienza degli Apollo poggia altresì la rivoluzione dei servizi. Si prospetta l'adozione dei raggi laser per le telecomunicazioni. I satelliti artificiali in orbita incominciano a dirigere la navigazione aerea e marina, e a controllare la crescita delle colture agricole. La difesa dell'ambiente naturale è affidata a strumenti ed apparecchi di origine spaziale: un misuratore dell'inquinamento, che determina il livello di idrocarburi nell'atmosfera, non più grande di una cartella, portatile, è in dotazione della polizia e di alcune fabbriche, ed è in costruzione un depuratore dell'aria. "Sorveglianza dall'orbita" afferma Fletcher "è anche ecologia".

Grazie agli Apollo, inoltre, la medicina e la vita di ogni giorno in America hanno compiuto un'incredibile "salto di qualità". Negli ospedali, basta un'infermiera a controllare contemporaneamente decine di ammalati, i cui letti sono collegati a uno speciale schermo elettronico. Per i paralitici sono state costruite case dove tutto funziona al semplice battito delle ciglia, o al soffio dei polmoni.

Coperte di plastica e alluminio conservano la stessa temperatura al freddo e al caldo. Aerei e abitazioni vengono prodotti con materiale non infiammabile. Si sostituiscono ai cavi della luce nastri adesivi conduttori di elettricità ed isolanti al tempo stesso.

Soprattutto, il programma ha persuaso l'America che la tecnologia, oltre che mezzo di conquista della Luna, può essere mezzo di soluzione dei problemi attuali. Galbraith vede il ritorno dalle stelle alla Terra come un anello in una lunga catena. "Quanto apprenderemo nel miglioramento della società, ci servirà anche per la conquista dei pianeti" sostiene. Gli Apollo hanno cambiato le prospettive dell'uomo "nella sua gabbia e nell'universo". Nel '73, la Nasa lancerà tre Skylab, stazioni orbitanti terrestri, che ospiteranno tre astronauti per 28 e 56 giorni. Nel '75, ci saranno gli agganci delle astronavi americane e sovietiche.   (Ennio Caretto)


Le ultime notizie dallo spazio, a pagina 15, nel giorno del rientro sulla Terra dell'equipaggio di Apollo 17, sul quotidiano "La Stampa" di martedì 19 dicembre 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
Si conclude l'ultima missione lunare della Nasa

Stasera il rientro di "Apollo 17"
con il tuffo nell'Oceano Pacifico

Tutto bene a bordo, i tre astronauti hanno trascorso ieri una giornata "noiosa" - Nulla da fare, solo una "passeggiata" fuori cabina da Evans - La portaerei Ticonderoga già sul posto dello "splashdown", a sud delle Samoa - Attesa per i risultati delle rilevazioni scientifiche

(dal nostro corrispondente) New York, 18 dicembre. Alle 14,24 di domani (le 20,24 in Italia) l'"Apollo 17" ammarerà nell'Oceano Pacifico, a 650 chilometri circa a sud-est di Samoa. La portaerei Ticonderoga è già sul posto, a quindici metri dal punto-bersaglio, pronta ad accogliere a bordo il comandante Cernan, il geologo Schmitt e il pilota Evans. Le condizioni atmosferiche nella zona sono ideali. I tre astronauti dormiranno sulla Ticonderoga, il giorno successivo andranno in aereo a Samoa, e giovedì mattina saranno già al Centro spaziale di Houston. Trascorreranno due giorni a colloquio con gli scienziati e i tecnici, ai quali faranno un primo rapporto, quindi potranno concedersi una breve vacanza. Non ci sarà "quarantena". 

Nella ristretta cabina dell'Apollo, Cernan, Schmitt ed Evans si stanno già preparando all'ultimo momento difficile dell'impresa, il tuffo negli strati più densi dell'atmosfera. Da Houston li hanno svegliati stamane al suono di "E' soltanto un inizio". "Per ricordarvi - hanno detto loro - che non si chiude un'era, ma se ne apre un'altra". Più tardi, hanno fatto loro ascoltare canti di Natale, con gli auguri dei figli di Cernan ed Evans (Schmitt è scapolo). Come ieri, e altrettanto inutilmente che ieri, gli astronauti hanno dedicato circa un'ora alla ricerca di un paio di forbici pesanti circa duecento grammi andate perdute nella cabina. Temono che durante la brusca decelerazione della discesa esse possono colpire qualcuno, cosa pericolosa, anche se non sono acuminate, o arrecare danni agli strumenti.

Per il comandante, il geologo e il pilota le ultime giornate della missione lunare sono state "noiose". Ieri, Evans ha compiuto una "passeggiata" di 44 nello spazio, a 300 mila e più chilometri dalla Terra, divertendosi come un ragazzino. Ha salutato i familiari, ha riso, ha raccolta la cassetta con le macchine fotografiche e le pellicole fissata all'esterno dell'Apollo 17. E' stato l'unico momento di entusiasmo dal distacco dell'orbita circumlunare, sabato sera. La missione, di quasi tredici giorni, è divenuta pesante. "Aspettiamo con ansia la vacanza" ha detto Cernan.

C'è stato un breve periodo di apprensione perché sembrava che ci fosse un difetto del sistema di rotta dell'astronave: ma poi è risultato che era stato Cernan a immettere cifre sbagliate nella "memoria" del computer. Se fosse risultato un difetto elettronico da terra si sarebbe provveduto a ordinare alla "memoria cancellabile" del computer di ignorare le cifre. Ma si è scoperto che il problema non esisteva. Una qualche perplessità ha sollevato anche un difetto nei fili della cuffia radio di Evans: i tecnici hanno studiato la situazione e intanto a Evans è stato detto di usare la leggera cuffia di riserva.

Al centro spaziale di Houston l'attesa è emozionante. Tecnici e scienziati sono convinti che l'Apollo 17 contribuirà a chiarire notevolmente i segreti della Luna e del sistema solare. Il rapporto preliminare compilato sulla base delle osservazioni degli astronauti e delle loro scoperte parla di "enorme successo" e di "revisione fondamentale delle teorie moderne". In particolare, la missione dovrebbe dimostrare che la Luna era attiva ancora in epoca relativamente recente (100 milioni di anni, anziché i creduti 3 miliardi di anni) e che doveva contenere acqua sia pure in quantità limitata.

L'attenzione di tutti è accentrata sulla misteriosa polvere color arancione trovata da Cernan e Schmitt, un effetto dell'ossidazione di materiale vulcanico, una polvere non dissimile dalla ruggine. Gli scienziati e i tecnici sono anche convinti che nei 110 chili di pietre e polvere raccolti dai due astronauti si nascondono i frammenti più antichi e quelli più giovani dell'astro. Il rapporto esalta l'opera del geologo e del comandante, e sottolinea che in futuro gli studiosi dovranno partecipare più regolarmente alle imprese spaziali nell'interesse comune.  (Ennio Caretto) 

2012/12/18

1972/12/18: Sul quotidiano "Stampa Sera" il resoconto dell'uscita nello spazio di Ronald Evans

Sulla prima pagina del quotidiano "Stampa Sera" di lunedì la cronaca della "passeggiata" nello spazio profondo del terzo componente dell'equipaggio di Apollo 17 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
A passeggio nello spazio

Uno dei tre astronauti, Evans, è uscito dalla capsula - Domani l'ammaraggio

Houston, 17 dicembre. Anche l'ultimo atto della missione dell'"Apollo 17" si è concluso con un successo: Ronald Evans ha spalancato il portello principale del modulo "America" ed è uscito per una passeggiata spaziale di un'ora, dalle 21,23 (tempo italiano) alle 22,18 di questa sera. Le telecamere hanno ritrasmesso a Houston le immagini della passeggiata di Evans, con la tuta pressurizzata bianca che si stagliava contro il nero dello spazio. "A destra del portello vedo la Terra - ha esclamato l'astronauta appena uscito dall'abitacolo - è davvero una visione magnifica. Ecco il sole".
Il comandante della missione, Cernan, ha calmato l'entusiasmo del collega: "Fa tutto con calma, ci vuole ancora tempo per ritornare a casa e non vogliamo perderti".
Evans, collegato alla navicella da un cordone, si è diretto tenendosi a un passamano verso il ripostiglio contenente l'apparecchiatura di ripresa foto-cinematografica esterna e ha recuperato i filmati girati, tre "pizze" con circa 3500 metri di pellicola. Il ripostiglio è situato nel modulo di servizio dell'astronave, in quel settore che sarà sganciato, disintegrandosi, prima dell'ammaraggio di Apollo 17 nel Pacifico, previsto per martedì sera 400 miglia a Sud-Est di Samoa.
La "passeggiata" nello spazio di Evans ha costituito il pezzo forte della penultima giornata nello spazio dell'equipaggio di "Apollo 17". Cernan, Schmitt ed Evans sono stati svegliati stamane dagli addetti del Centro spaziale a suon di musica, con una canzoncina natalizia intitolata "A casa per le vacanze".
Evans nella notte aveva accusato lievi disturbi allo stomaco (come nei giorni scorsi era avvenuto anche a Cernan e a Schmitt), e ha consultato un medico a Houston che gli ha prescritto alcune medicine e gli ha ordinato di cambiare il menù della colazione. Poche ore dopo Evans ha detto di sentirsi bene e quindi gli è stato dato il permesso per la passeggiata nello spazio.  (Ansa-Associated Press)

2012/12/17

1972/12/17 21:27 IT (15:27 HO): Si apre il portello di "America": Ronald Evans esce nel vuoto, ha inizio la "passeggiata cosmica" tra la Luna e la Terra

Sono le 21:27 ora italiana di domenica 17 dicembre; a Houston. in Texas, le lancette dell'orologio segnano le 15:27. Il portello del Modulo di Comando "America", chiuso ermeticamente dalla sera del 6 dicembre dai tecnici del Centro spaziale Kennedy, si apre: è il grande momento per Ronald Evans, il terzo protagonista dell'ultima esplorazione umana del Satellite naturale della Terra. Il pilota del Modulo di Comando esce all'esterno e a carponi, collegato da un cordone ombelicale alla capsula Apollo, si avvia verso una sezione aperta del Modulo di Servizio per recuperare delle pellicole fotografiche che nei giorni scorsi, durante la permanenza in orbita lunare, hanno scattato numerose foto della rugosa superficie selenica. Sulla Terra, a quasi 300.000 mila chilometri di distanza da dove si trova ora la navicella, l'attività extra-veicolare viene seguita in diretta non solo dalla grande sala del Centro spaziale di Houston, ma anche sugli schermi delle principali reti televisive di tutto il mondo. E' il comandante di Apollo 17 Eugene Cernan ad immortalare con la telecamera a colori la fantastica esperienza del pilota del Modulo di Comando, terzo nella storia spaziale a compiere una "passeggiata" nello spazio cosmico tra la Luna e la Terra dopo Alfred Worden (Apollo 15) e Thomas Mattingly (Apollo 16).

Foto AP17-AS17-152-23391.
Foto AP17-AS17-152-23401, scansione di J.L. Pickering.

Alle 22:33 ora italiana, dopo un'ora e cinque minuti dall'inizio dell'EVA, Evans rientra a bordo. Il portello di "America" viene così richiuso definitivamente. Sarà riaperto solo dopo l'ammaraggio dei tre astronauti nell'Oceano Pacifico, previsto per martedì sera, 19 dicembre, ora italiana.

1972/12/17 20:27 GMT: EVA fra la Terra e la Luna

Elaborazione digitale (interpolazione) dell’EVA di Ron Evans, che ne porta la cadenza di ripresa da 6 fotogrammi al secondo a 24.

1972/12/17: Dopo l'ultimo saluto alla Luna il ritorno verso la Terra dei tre di Apollo 17 sul quotidiano "La Stampa"

Il distacco dall'orbita lunare e il rientro verso la Terra di Cernan, Evans e Schmitt a pagina 13 nell'edizione de "La Stampa" di domenica 17 dicembre 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

A bordo tutto "molto bene"

Apollo 17 ha iniziato la rotta per il rientro

Poco dopo mezzanotte il distacco della navicella dall'orbita circumlunare e l'immissione in traiettoria terrestre - L'arrivo nel Pacifico martedì sera

(Dal nostro corrispondente)  New York, 16 dicembre. Alle 18,33 di oggi (le 0,33 in Italia) l'Apollo 17 ha lasciato l'orbita lunare, incominciando il suo lungo viaggio di ritorno verso la Terra. Era l'ultima volta per almeno 10 o 20 anni che astronauti americani osservavano l'astro così da vicino; la sua colonizzazione è rinviata alla fine del secolo, o forse all'inizio del 2000. A Washington tuttavia si è diffusa la voce che i sovietici tenteranno entro un decennio lo sbarco sulla Luna: il Cremlino avrebbe originariamente fissato la data 1975-'76, decidendo però più tardi un rinvio. La notizia è stata pubblicata dalla "Washington Post" ma non confermata.
Il distacco dell'Apollo 17 dall'orbita è avvenuto dietro la Luna, cioè quando l'astronave era fuori del cosiddetto campo di radiovisibilità del Centro spaziale di Houston. Essa ha perso i contatti alle 18,33 scomparendo sulla faccia nascosta dell'astro, e li ha ripresi alle 18,45, allorché era già in cammino verso il nostro pianeta, a 240 mila miglia di distanza. La manovra rappresenta sempre una incognita, ma a Houston tutti erano fiduciosi. Questa è stata la missione di maggior successo dell'Apollo, e se ne prevede la trionfale conclusione martedì nel Pacifico.
Fino al rientro nell'atmosfera terrestre, il comandante Cernan, il geologo Schmitt ed il pilota Evans saranno praticamente inattivi, fatta eccezione per domani. Alle 11,35, se necessario, verrà infatti modificata la traiettoria dell'Apollo 17 e alle 15,18 Evans compirà una "passeggiata" di un'ora nello spazio per ritirare dall'apposito ripostiglio l'apparecchiatura fotografica esterna. La "passeggiata" sarà trasmessa in telecronaca diretta. I tre astronauti sono in eccellenti condizioni fisiche e mentali, hanno dormito bene, e passano il tempo lavorando e scherzando.
Gli ultimi esperimenti da bordo dell'Apollo 17 sono stati eseguiti ieri pomeriggio e stamattina. Schmitt e Cernan hanno scoperto un cratere dello stesso colore della misteriosa polvere raccolta sulla superficie selenica, arancione. "Sono convinto che non è un cratere da meteorite, ma da eruzione vulcanica" ha gridato il geologo. "Vedo anche strisce marrone, rosse e bianche". Il comandante si è avvicinato all'oblò. "Ha ragione - ha confermato alla radio al Centro spaziale di Houston - è il cratere Sulpicius Gallus, è nitidissimo. Non ho mai visto una cosa simile dall'orbita".
L'Apollo 17 è ripassato sullo stesso punto (in tutto, ha rotato intorno alla Luna 75 volte) e Evans ha scattato fotografie e girato pellicole cinematografiche. Complesse misurazioni sono state anche fatte con altri strumenti. Al Centro spaziale di Houston s'è sollevato un grande entusiasmo: "Quest'ultima missione" ha dichiarato il professore Paul Gast "ci svelerà molti segreti del sistema solare. Gli astronauti formano una straordinaria équipe scientifica". Gast ha aggiunto che dalle prime misurazioni la crosta lunare pare spessa 16 miglia anziché 38 come creduto.
Stamane Cernan, Schmitt e Evans sono stati risvegliati al suoni di "Bambina, accendi il focolare". Un collega li ha informati che il governo ha aumentato lo stipendio dei militari del 6,69 per cento, e degli statali del 5,14. Cernan verrà a guadagnare 1 milione 250 mila lire al mese, Schmitt 1 milione 506 mila. "Ci offrirai da bere" gli ha detto Evans, che guadagna 1 milione 150 mila lire. I tre astronauti sono ansiosi di riabbracciare i familiari. Verranno lasciati liberi appena arriveranno a Houston, ma dovranno poi ripresentarsi agli scienziati. Schmitt, che è scapolo, sarà probabilmente il primo a interessarsi della "polvere arancione".  (Ennio Caretto)

1972/12/17 00:35 IT (1972/12/16 18:35 HO): Si accende il motore del Modulo di Servizio: si lascia la Luna, si torna sulla Terra

In Italia è trascorsa da trentacinque minuti la mezzanotte di domenica 17 dicembre. A Houston, in Texas, è ancora sabato 16 e le lancette dell'orologio segnano le 18:35; a circa quaranta ore dal perfetto aggancio tra il Modulo Lunare "Challenger" e il Modulo di Comando "America" che ha permesso a Cernan e Schmitt di riunirsi di nuovo al terzo protagonista dell'ultimo volo lunare umano del XX secolo, Evans, per i tre astronauti di Apollo 17 è giunto il momento di lasciare il Satellite naturale della Terra. 

Al termine della settantacinquesima orbita, durante il sorvolo dell'emisfero a noi nascosto della Luna e senza collegamento radio con la Terra, viene acceso per due minuti e 23 secondi il potente motore principale, SPS (Service Propulsion System). Al Centro di controllo di Houston si vivono momenti di tensione e attesa. Si attende per l'ultima volta, probabilmente per questo secolo, la buona riuscita della manovra: il distacco dall'orbita lunare e l'inserimento verso la giusta traiettoria per il ritorno verso la Terra. 

Alle 00:45 ora italiana giunge nelle cuffie dei numerosi tecnici del Centro spaziale la nitida voce del comandante Cernan: la manovra è perfettamente riuscita. L'orologio che a Houston segna le ore dall'inizio della straordinaria missione segnala che sono trascorse 234 ore e dodici minuti dallo spettacolare distacco in piena notte dalla rampa 39-A di Cape Kennedy.

Nella raffigurazione della NASA l'accensione del motore del Modulo di Servizio, l'SPS, che spinge fuori dall'orbita lunare il complesso Apollo.
La Terra sorge all'orizzonte lunare: addio Luna, l'equipaggio di Apollo 17 ritorna verso casa (foto AP17-AS17-152-23274).

I tre di Apollo 17 sono ora su quella ideale "autostrada cosmica" che li condurrà di nuovo sul nostro e loro pianeta, lasciato da poco più di dieci giorni. 

Un'ultima parte spettacolare, prima del tuffo nell'atmosfera, è l'attività extra-veicolare che dovrà compiere l'unico dei tre a non aver calpestato il suolo lunare, il pilota del Modulo di Comando Ronald Evans. L'uscita dal portello di "America", per il recupero di alcune pellicole installate in uno speciale vano del Modulo di Servizio, è prevista per poco dopo le 21 ora italiana di oggi 17 dicembre.

2012/12/16

1972/12/16: L'ultimo giorno in orbita lunare dei tre protagonisti di Apollo 17 sul quotidiano "La Stampa"

Dalla prima pagina del quotidiano "La Stampa" di sabato 16 dicembre 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
La cronaca delle ultime ore in orbita lunare prima del ritorno verso la Terra dell'equipaggio di Apollo 17 a pagina 15 del quotidiano "La Stampa" (dalla collezione personale di Gianluca Atti).
Martedì è previsto l'ammaraggio nell'Oceano Pacifico

Comincia il viaggio del ritorno
per i tre dell'ultimo "Apollo"

L'astronave di Cernan, Evans e Schmitt lascia questa sera l'orbita lunare - Porta con sé i più importanti frutti geologici delle esplorazioni spaziali, tra cui la polvere arancione

(Dal nostro corrispondente)  New York, 15 dicembre. L'Apollo 17 è in orbita intorno alla Luna coi tre astronauti ed il prezioso carico di pietre e polvere seleniche a bordo. Incomincerà il viaggio di ritorno verso la Terra domani sera alle 18,32, la mezzanotte e 32 in Italia. Il comandante Cernan, il geologo Schmitt e il pilota Evans stanno compiendo gli ultimi esperimenti e misurazioni, e scattando le ultime fotografie. Alle emozioni del distacco dall'astro e dell'aggancio tra il modulo "Challenger" e la cabina di comando "America" è seguita una grande calma. I tre esploratori sono felici, pensano ora al momento in cui riabbracceranno i loro cari. Ma al centro spaziale di Houston, a Capo Kennedy, a Washington c'è un senso di perdita e di nostalgia.
La missione dell'Apollo 17 ha trionfalmente concluso un programma decennale. Come ha detto il presidente Nixon "pochi eventi hanno mai segnato con tanta chiarezza il passaggio da un'epoca all'altra della storia". L'Apollo 17 torna con i più importanti frutti geologici delle esplorazioni spaziali, tra cui la polvere arancione di origine vulcanica rinvenuta da Schmitt, con una messe di primati, tra cui la permanenza più lunga sulla Luna, 75 ore, e con prospettive di scoperte scientifiche per anni a venire. Un gruppo di studiosi cinesi, in visita negli Stati Uniti, ha voluto congratularsi personalmente con i colleghi di Houston, definendo il programma Apollo "un esempio organizzativo da seguire".
La separazione dell'uomo dalla Luna e dallo spazio non durerà troppo a lungo. Per circa un decennio si prevedono solo missioni in orbita intorno alla Terra: nel '75, in collaborazione coi sovietici, e questo è forse il risultato più positivo dell'intero decennio, nell'80 con la "navetta" per i collegamenti tra Capo Kennedy e i laboratori spaziali. Ma, come ha affermato il comandante Cernan, "con l'aiuto di Dio, l'uomo ritornerà sulla Luna con pace e speranza".
Il modulo "Challenger" ha abbandonato la superficie selenica ieri sera, alle 17,55, le 23,55 in Italia, con una manovra perfetta, turbata solo dalla perdita del ponte radio con Houston (vi ha rimediato la cabina madre "America" ritrasmettendo i messaggi). Prima del decollo, Schmitt ha cantato una nenia natalizia da lui composta, in cui immaginava che Babbo Natale, su una piccola automobile "Rover" trainata dalle renne, recasse doni ai coloni lunari.
L'aggancio tra il "Challenger" e l'"America", alle 20,04, le 2,04 di stamane in Italia, ha dato vita a un divertente dialogo tra gli astronauti. "La vostra navicella è in gran forma", ha detto Evans all'avvicinarsi di Cernan e Schmitt. "Ti vediamo dall'oblò", gli ha risposto il comandante . "Come sei bello. Hai una barba di mezzo metro". "Ci siamo, stiamo agganciandoci", ha continuato il pilota. "Non riesco a immobilizzarvi. Perché vi ostinate a far tutto a gambe in su?". (Evans alludeva al fatto che i ganci del modulo non scattavano). "Riprova, prendi tutto il tempo che ti serve", ha consigliato Cernan. "Ecco, siamo incollati", ha esclamato Evans.
Al comandante e al geologo sono occorse quasi due ore per prepararsi al trasbordo dal modulo alla cabina madre. Quando hanno aperto il portello, il pilota li ha abbracciati con commozione. "Bentornati, finalmente un po' di compagnia", ha detto. Cernan e Schmitt hanno collocato negli appositi ripostigli gli oltre 100 chili di pietre, si sono liberati dalle tute e hanno chiusi il "Challenger". Alle 1,32 di stamane, le 7,32 in Italia, con un radiocomando dal centro spaziale di Houston, il "Challenger" è stato staccato dall'"America" e scagliato 19 minuti più tardi sulla Luna.
I tre astronauti hanno salutato il distacco con commozione. "La più meravigliosa macchina volante mai costruita dall'uomo", l'ha chiamata Cernan. In sei sbarchi, gli Apollo hanno lasciato sull'astro apparecchi, utilizzabili o no, per oltre mezzo miliardo di dollari.
Soprattutto Schmitt, il primo scienziato utilizzato nello spazio, è stato efficiente, ed è certo che in futuro saranno impiegati, a poco a poco, più civili che militari. L'Apollo 17 ammarerà nell'Oceano Pacifico martedì.  (Ennio Caretto) 

2012/12/15

1972/12/15: L'ultimo giorno sulla Luna e la partenza dal satellite naturale della Terra di Cernan e Schmitt sul quotidiano "Il Giorno"

Nella prima pagina (in alto) e a pagina 7 (in basso) del quotidiano "Il Giorno" di venerdì 15 dicembre, la cronaca dell'ultima giornata lunare di Cernan e Schmitt e la loro partenza dal satellite naturale della Terra (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

ADDIO ALLA LUNA

Houston, 14 dicembre. Decollati dalla Luna alle 23,54, Cernan e Schmitt si sono riagganciati in orbita alle 2,04 con il modulo di comando dove li aspettava Evans. E hanno così concluso l'intero programma Apollo che aveva visto gli Stati Uniti in otto anni, dal 1961 al 1969, portarsi da posizioni di decisa inferiorità in astronautica (rispetto ai sovietici), a risultati di enorme valore tecnologico: lo sbarco, appunto, sulla Luna realizzato per la prima volta nel 1969. Nei tre anni successivi gli americani sono tornati altre cinque volte sul satellite della Terra - una volta un incidente ha impedito lo sbarco - portando avanti una serie di esplorazioni scientifiche. Nei programmi originali c'erano altri tre sbarchi, ma questi sono stati tagliati quando sono stati tagliati i fondi alla NASA. Sul piano scientifico, quindi, il programma risulta monco. Anche perché le prime missioni avevano come scopo principale il collaudo dei veicoli e dei sistemi di navigazione. Soltanto le due compiute prima di questa hanno avuto un contenuto scientifico decisamente prevalente. Con Apollo 17, comunque, sembra che un risultato importante sia stato raggiunto: le rocce arancioni trovate durante la seconda passeggiata a un primo esame del geologo Schmitt, sul posto, e dai geologi presenti a Houston che vedevano i campioni attraverso la televisione, quelle rocce, dunque potrebbero avere un altissimo significato. Potrebbero essere la prova di una passata attività vulcanica sulla Luna.

Prima di rientrare nel "Challenger" al termine della terza e ultima passeggiata, Cernan e Schmitt hanno tenuto una breve solenne cerimonia nella quale hanno posto ai piedi della navicella una targa che ricorda il passaggio degli uomini sulla Luna e auspica che lo spirito di pace nel quale essi sono arrivati possa riflettersi sulle vite di tutta l'umanità. Un appello e un augurio è rivolto ai giovani di tutto il mondo perché non lascino cadere la "sfida al futuro" che è stata portata da Apollo. Dopo, i due astronauti sono rientrati nella fredda routine tecnica, di operazioni coordinate fra la navicella della Luna, la navicella di Evans in orbita e il Centro di controllo di Houston, a 400.000 chilometri di distanza. Poi, il decollo, il riaggancio al modulo di comando. Domani, dopo che i tre, riuniti, avranno girato altre 24 ore in orbita lunare per completare lo studio della Luna dall'alto già portato avanti da Evans, partiranno per la Terra.

CERNAN E SCHMITT HANNO LASCIATO IL NOSTRO SATELLITE
 
APOLLO - Addio alla Luna
degli uomini del XX secolo

Si chiude in USA tutto il grandioso programma di esplorazione

Houston, 14 dicembre  Addio Luna. Rientrati a bordo del modulo lunare dopo la loro terza uscita, Cernan e Schmitt sono ripartiti verso l'orbita dove li attende, nel modulo di comando, Ronald Evans, il grande dimenticato di tutti questi giorni. Evans ha continuato a girare da solo, ma probabilmente senza avere il tempo di annoiarsi, dato il gran numero di esperimenti e di rilevamenti scientifici che doveva eseguire o comunque curare.
Si chiude, quindi, non soltanto la missione Apollo 17 ma tutto il programma che in tre anni ha visto sei sbarchi sulla Luna. C'è stata, per questo, una cerimonia di qualche solennità, prima che i due astronauti entrassero nella loro navicella. Cernan e Schmitt hanno salutato e ringraziato tutti coloro che hanno partecipato in qualche modo al programma. In particolare Cernan ha detto: "Il programma Apollo ha lanciato per noi tutti, per il mondo, la sfida del futuro. La porta è ora socchiusa. Ma la migliore promessa di questo futuro sta ora nei giovani, non soltanto gli americani, ma i giovani di tutta la Terra, mentre imparano a vivere e a lavorare insieme".
Infine gli astronauti hanno deposto ai piedi del modulo lunare una targa metallica sulla quale sono disegnati i due emisferi della Terra e i sei punti di sbarco sulla Luna. Una scritta dice: "Qui l'uomo completò la sua esplorazione della Luna nel dicembre 1972 anno di Cristo. Possa lo spirito della pace, in nome del quale qui giungemmo, riflettersi sulla vita di tutti gli uomini". Le firme sono quelle di Cernan, Schmitt, Evans e del presidente Nixon. Finita la celebrazione, Cernan e Schmitt hanno salito la scaletta del modulo lunare, sono entrati, hanno chiuso il portello. Erano le 6,41 di stamattina.
La terza uscita nella zona del Massiccio del Nord non è stata entusiasmante come la seconda dal punto di vista del risultato scientifico. Non sono state più trovate rocce del valore virtuale di quelle arancione trovate ieri nella zona del Massiccio del Sud, soltanto "sassi" di normale valore geologico, normale per la Luna. Quindi il punto culminante della missione resta la seconda uscita, con quelle rocce arancione che forse significano che la Luna ha avuto una attività vulcanica, che da qualche parte usciva in superficie del vapor d'acqua e via dicendo.
In totale, a quanto sembra, Cernan e Schmitt hanno raccolto ben 126 chili di campioni geologici. Un primato, come praticamente primati sono tutte le cose che hanno fatto. Ventidue ore complessive trascorse fuori dal modulo contro le poco più di venti di Apollo 16, quasi 39 chilometri percorsi in totale con l'ausilio della jeep elettrica (27,7), sette ore e 37 minuti di durata di una singola uscita (7,23), circa 17 chilometri all'ora come velocità massima del veicolo (16).
Chiuso il portello, gli astronauti hanno riposato, hanno sistemato il materiale raccolto, hanno ripulito l'interno della cabina dalla polvere lunare, hanno buttato fuori il materiale di cui non hanno più bisogno, hanno controllato gli strumenti e lo stato del veicolo. Alle 23,54 decollo. 


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Telegrammi LUNA

Houston, 14 dicembre  Cernan e Schmitt, dopo la terza e ultima passeggiata lunare sono ripartiti dalla Luna e si sono riuniti in orbita con Evans che per tre giorni era rimasto in attesa nel modulo di comando. La passeggiata cominciata alle 23,32 di ieri sera era terminata stamattina alle 6,41. Questa sera tardi, alle 23,54 i due astronauti sono decollati e all'1,58 hanno incontrato il modulo di comando, in orbita. In breve, i momenti salienti, dalla passeggiata al decollo all'aggancio.

Una delusione

Ore 2 - Gli astronauti si avviano al cratere Van Serg, dove si ritiene che si potranno trovare campioni di qualche valore. Il cratere ha un diametro di una trentina di metri. Cernan e Schmitt si avventurano sul pendio. A un certo punto spariscono fino alla vita. Uno dei due impreca perché non riesce a prendere un sasso. Passano i minuti. E' chiaro che il cratere di Van Serg, sul quale si faceva parecchio conto, è una delusione. E' un cratere classico, pieno di meteoriti, non c'è traccia neppure qui di rocce arancione. Però il controllo a terra chiede ai due di rimanere ancora un po' qui, la stazione 9, e di annullare la tappa seguente, l'ultima del programma, alla stazione 10, per rientrare direttamente alla base.

Targa celebrativa

Ore 5 - Cernan e Schmitt sono in viaggio verso il modulo lunare. Ci arrivano verso le 6. Si svolge la cerimonia dei discorsi e dell'inaugurazione della targa celebrativa che ricorda gli sbarchi di questi tre anni dal 1969 al 1972. Alle 6,35, finiti i discorsi, impacchettato il bottino geologico, Cernan e Schmitt si arrampicano in cabina. Alle 6,41 chiudono il portello. Fuori è rimasto l'occhio della telecamera installata sulla jeep.

Verso l'incontro

Ore 15,38 - In alto, in orbita, Evans si sveglia e inizia le manovre preliminari all'appuntamento cui dovrà portare il suo modulo di comando con il modulo lunare di Cernan e Schmitt.

Pronti!

Ore 21,31 -  A questo punto la fase pre-decollo entra nella parte più viva, i preparativi adesso sono di ordine tecnico. Si fanno e si controllano gli ultimi calcoli.

Decollo

Ore 23,54 - Si accende il razzo dello stadio superiore del modulo lunare. La scena è ripresa dalla telecamera della jeep che riesce a seguire la salita per un paio di minuti. Cernan e Schmitt sono in rotta verso l'appuntamento orbitale. Ricevono un messaggio di Nixon.

Aggancio 

Ore 1,58 (15 dicembre) - Dopo quasi due ore di inseguimento in orbita, il modulo lunare con Cernan e Schmitt e il modulo di comando con Evans si incontrano. Alle 2,04 viene realizzato l'aggancio. Cernan e Schmitt devono passare nel modulo di comando con tutto il materiale raccolto. Poi il modulo lunare sarà abbandonato, alle 7,52. 

1972/12/15: L'addio alla Luna di Cernan e Schmitt sul quotidiano "La Stampa"

La partenza di Cernan e Schmitt dalla Valle di Taurus-Littrow sulla prima pagina del quotidiano "La Stampa" di venerdì 15 dicembre 1972 (dalla collezione personale di Gianluca Atti).

Ottenuti eccezionali risultati scientifici

L'Apollo ha lasciato la Luna dopo 75 ore di esplorazione

Battuto ogni precedente primato - Cernan e Schmitt hanno percorso, a bordo della Rover, quasi 40 chilometri tra montagne e crateri - Il distacco della scialuppa "Challenger" dalla superficie lunare poco prima di mezzanotte; quindi l'aggancio all'astronave-madre in orbita

Martedì a tarda notte il rientro nell'Oceano Pacifico

(Dal nostro corrispondente)  New York, 14 dicembre. La missione dell'Apollo 17 sulla Luna è finita. Il modulo Challenger è in orbita dopo essersi agganciato alla cabina madre America. Il comandante Gene Cernan e il geologo Harrison Schmitt hanno abbandonato la superficie selenica alle 17,54 e 44 secondi (le 23,54 e 44 secondi in Italia). Con una fiammata possente, che ha abbacinato i teleschermi di tutti gli Stati Uniti, il motore del modulo ha portato i due astronauti ad un'altezza di 17 chilometri in 8 minuti. L'ascesa è stata perfetta, a parte disturbi radiofonici.
Cernan e Schmitt hanno eseguito la pericolosa manovra, il momento più emozionante dell'intera missione, con straordinaria freddezza. "Partiamo" ha gridato il geologo, terminato il conteggio alla rovescia. E subito dopo: "Andiamo, ma siamo al buio", cioè abbiamo perduto i contatti radio col centro spaziale di Houston.
La cabina madre, pilotata da Evans, ha fatto da ponte radiofonico tra Challenger e la Terra. "Dì loro che sono dritti sul bersaglio" ha urlato Houston a Evans, che ha riferito il messaggio. Dopo soli 30 secondi, il modulo era già a 500 metri, e guadagnava velocità.
Al Centro spaziale, tecnici e scienziati hanno brindato, stringendosi la mano. Cernan, Evans e Schmitt erano impegnati in una animata quanto caotica conversazione. L'aggancio in orbita, a 129 chilometri circa d'altezza, tra i due vascelli è avvenuto alle 19,53 (le 1,53 di domattina in Italia). I tre astronauti incominceranno il viaggio di ritorno sabato sera. Ammareranno nel Pacifico martedì notte, ultimi esploratori della Luna.
L'Apollo 17 si è lasciato alle spalle un'impressionante apparecchiatura scientifica, che continuerà a funzionare automaticamente per anni, e la placca commemorativa firmata dal presidente Nixon e dai tre arditi esploratori: "Qui l'uomo ha completato le sue prime esplorazioni della Luna, il dicembre 1972 dopo Cristo. Lo spirito di pace con cui siamo venuti possa riflettersi nella vita dell'intera umanità". Reca con sè, inoltre, forse la più importante scoperta dell'intero programma: la polvere arancione, di origine vulcanica, rivenuta ieri ai piedi del massiccio meridionale della valle Taurus-Littrow. Essa potrebbe smentire due credenze: che la Luna sia sempre stato un corpo morto, e che non abbia mai avuto acqua.
L'"Apollo 17" ritorna anche con una messe di primati. Cernan e Schmitt hanno trascorso più di 75 ore sulla superficie selenica e coperto, con l'automobile "Rover", quasi 40 chilometri: Armstrong e Aldrin, nel luglio del '69, erano usciti dall'"Apollo 11" solo 2 ore e 32 minuti. La seconda escursione, quella di ieri, è stata, nelle parole della Nasa, "la più proficua di tutte", perché si è svolta su un terreno "di straordinaria varietà geologica". E in orbita Evans "ha condotto esperimenti prima mai tentati con onde radar".
Il bilancio della missione è stato tratto dal comandante in una cerimonia di dedica d'una delle pietre trovate "alla gioventù del mondo": "Il programma Apollo ha offerto al mondo una sfida per il futuro" ha detto. "La porta è aperta, ma le promesse dell'avvenire riposano sui giovani di tutte le nazioni, sulla loro capacità di imparare a vivere e a lavorare insieme".
Il programma Apollo è costato 26 miliardi di dollari, l'ultima missione mezzo miliardo. "Forse - ha scritto la Washington Post - questi soldi potevano essere spesi meglio. Ma se pensiamo agli sprechi e alle tristi conseguenze della guerra del Vietnam, dobbiamo ammettere che le ricerche spaziali ci hanno dato uno scopo e un'unità nel momento in cui ne avevamo più bisogno". Oggi, ha aggiunto il giornale, non invertiamo marcia: ci fermiamo solo a riflettere.
L'ultima parte della permanenza degli astronauti sulla Luna è incominciata alle 17,31 di ieri (23,31 in Italia) con l'uscita dal modulo Challenger per la terza escursione. Cernan e Schmitt hanno raggiunto con la Rover il massiccio settentrionale, alto circa 1500 metri, per raccogliere altri campioni di polvere selenica. "Mi sembra di essere un ragazzino che gioca con un mucchio di sabbia" ha gridato gioiosamente il geologo, sporcandosi. Poi, notando macigni di formazione cristallina, che avevano lasciato solchi: "Hanno scavato delle vere trincee, deve essere effetto di un terremoto". La Rover era posteggiata su un ripido pendio, e Cernan ad un certo punto s'è allarmato: "Meglio scendere, non c'è altro".
I due astronauti si sono diretti quindi al cratere Van Serg, nella speranza di trovare altri detriti color arancione. Le loro ricerche sono state inutili.    (Ennio Caretto)

2012/12/14

1972/12/14: 23:54 IT (17:54 HO): ...-3...-2...-1...zero! Si accende il motore superiore del LEM: Cernan e Schmitt lasciano la Valle di Taurus-Littrow. Addio Luna!

Giovedì quattordici dicembre. Sono trascorse 75 ore dal loro arrivo sulla Luna e precisamente nella zona conosciuta nella nomenclatura selenica con il nome di Taurus-Littrow. Dopo tre escursioni della durata complessiva di 22 ore e una raccolta record di 110 chilogrammi di materiale risalente tra i 4,2 e i 4,5 miliardi di anni fa, per Cernan e Schmitt è ora di lasciare il Satellite naturale della Terra.

Alle 23:54 ora italiana, le 17:54 di Houston, sotto gli occhi di tutto il mondo collegato in diretta attraverso gli schermi televisivi, viene acceso l'unico potente motore dello stadio di ascesa del Lem. Lo spettacolare decollo viene filmato e inviato a terra dalla telecamera montata sulla "Rover".

E' l'addio alla Luna di Eugene Cernan e Harrison Schmitt, undicesimo e dodicesimo uomo a calcarne la superficie ma anche degli Stati Uniti d'America che con la missione di Apollo 17 concludono la gloriosa e spettacolare esperienza lunare; vincendo quella sfida lanciata dall'allora presidente John F. Kennedy nel maggio del 1961 nei confronti del programma spaziale sovietico.

Il "liftoff" della parte superiore di "Challenger" dalla superficie lunare

 

Sequenza fotografica televisiva del distacco dello stadio di ascesa del Modulo Lunare "Challenger".

A sette minuti e 18 secondi dall'accensione il motore del Modulo di ascesa viene spento: i due astronauti hanno raggiunto ad un'altezza di circa novanta chilometri la prevista orbita lunare. Per Cernan e Schmitt ora non resta che prepararsi con una serie di brevi accensione dei piccoli motori RCS (Reaction Control System) all'incontro con il Modulo di Comando "America" dove li attende il terzo protagonista dell'ultimo viaggio lunare umano, Ronald Evans.

Alle 02:00 italiane, nel nostro paese è già venerdì 15 dicembre, le otto di sera a Houston, il lungo inseguimento tra i due veicoli spaziali si avvia alla conclusione: ha inizio la fase finale dell'avvicinamento che si conclude con pieno successo dieci minuti dopo con il perfetto aggancio tra "America" e "Challenger". I tre uomini di Apollo 17 sono di nuovo insieme!

Sono trascorse 187 ore, 37 minuti e quindici secondi dallo spettacolare decollo notturno da Cape Kennedy.

La parte superiore di "Challenger" fotografata dal pilota del modulo di Comando Evans durante la fase di avvicinamento (foto AP17-AS17-149-22847).
Il Modulo di Comando "America" prossimo all'aggancio con il Lem "Challenger" (foto AP17-AS17-145-22261, scansione JSC).
Un primo piano del modulo di ascesa di "Challenger". E' visibile nel finestrino in alto sulla destra nella foto il comandante Eugene Cernan (foto AP17-AS17-149-22859).
"America" prossimo all'aggancio con "Challenger": tra poco i tre astronauti saranno di nuovo riuniti (foto AP17-AS17-145-22272, scansione JSC).
In questa raffigurazione artistica della NASA il Modulo di Comando "America" e la parte superiore del Modulo Lunare "Challenger" dopo il perfetto aggancio in orbita lunare.

Dopo il trasferimento di Cernan e Schmitt e di tutto il prezioso materiale raccolto sulla superficie selenica a bordo del modulo di Comando, viene letto dal Capcom di turno al Centro spaziale di Houston Gordon Fullerton una dichiarazione dalla Casa Bianca del presidente Richard Nixon."Quando il Challenger ha lasciato la superficie della Luna, siamo consapevoli non di ciò che abbiamo lasciato alle spalle, ma di ciò che si trova davanti a noi. I sogni che portano avanti l'umanità sembrano sempre redenti, se ci crediamo abbastanza fortemente e li perseguiamo con diligenza e coraggio. Una volta eravamo confusi dalle stelle; Oggi arriviamo fino a loro. Lo facciamo non solo perché è destino dell'uomo sognare l'impossibile, e fare l'impossibile, ma anche perché, nello spazio, come sulla Terra, ci sono nuove risposte e nuove opportunità per il miglioramento e l'allargamento dell'esistenza umana. Questa potrebbe essere l'ultima volta in questo secolo che gli uomini cammineranno sulla Luna, ma l'esplorazione spaziale continuerà, i benefici dell'esplorazione spaziale continueranno e ci saranno nuovi sogni da perseguire, sulla base di ciò che abbiamo imparato. Quindi non fraintendiamo il significato e non perdiamo la maestosità di ciò a cui abbiamo assistito. Pochi eventi hanno mai segnato così chiaramente il passaggio della storia da un'epoca all'altra. Se comprendiamo questo, riguardo all'ultimo volo di Apollo, allora avremo veramente toccato una "cosa molto splendida". A Gene Cernan, Jack Schmitt e Ron Evans, diciamo che Dio vi riporti sani e salvi su questa buona Terra".

Alle 05:51 ora italiana, dopo essere stato riempito di tutte le attrezzature ormai inutili e dai vari rifiuti, anche organici, che erano a bordo del Modulo di Comando, il Lem viene distaccato e fatto precipitare, circa due ore dopo, sulla superficie lunare precisamente ai piedi del Massiccio Sud nella Valle di Taurus-Littrow, lo stesso luogo lasciato poche ore prima da Cernan e Schmitt. L'impatto generato dallo schianto di "Challenger" provoca oltre ad un piccolo cratere un "lunamoto" che viene registrato dai sismografi installati dai precedenti allunaggi Apollo. 

A questo punto della missione il programma prevede ancora due giorni in orbita lunare poi, con l'accensione del potente motore del Modulo di Servizio, quando in Italia sarà domenica 17, potranno riprendere la strada per il ritorno a casa.